Evoluzione del concetto di spazio nei bambini tra i 6 e i 10 anni

I bambini di 6-7 anni non hanno ancora sviluppato la percezione dell’occupazione spaziale, tant’è vero che quando gli si chiede di mettersi in ordine sparso, si metteranno tutti agglomerati, oppure se gli si chiede di correre in ordine libero nel campo, ad un certo punto, si metteranno tutti in fila e faranno una corsa a serpentone. L’organizzazione dello spazio è un processo che si sviluppa naturalmente con l’evoluzione del bambino, ma l’insegnante può far sì che questa percezione spaziale venga rinforzata ed appresa nel migliore dei modi. Per mezzo del movimento il bambino esplora e conosce l’ambiente.

Insieme alla percezione dello spazio, va di pari passo un altro elemento fondamentale: la lateralizzazione; il processo che porta al consolidamento della lateralità, ovvero l’affermazione della dominanza di una metà del corpo (mancini o destri). Di solito, si utilizza la scrittura come indicazione per capire la lateralità di un bambino, perché essendo un movimento di coordinazione fine, deve essere per forza eseguita dalla metà dominante. L’insegnante può aiutare il bambino con esercitazioni pratiche a consolidare la sua lateralità, perché altrimenti il bambino può andare in contro a problemi di coordinazione. Una volta che il bambino ha affermato la propria lateralità e ne ha una chiara percezione (cosa che avviene all’età di 6 anni circa se è sveglio, altrimenti 7), può costruire l’ambidestrismo, cioè andare a rinforzare la parte debole. L’ambidestro è in grado di eseguire un gesto motorio quasi nello stesso modo con entrambi gli arti e ciò è un vantaggio! Attenzione, costruire l’ambidestrismo quando il bambino non ha ancora affermato la propria lateralità, può comportare problemi coordinativi come disgrafia e dislessia. Per una corretta strutturazione dello schema corporeo è importante che le posizioni di destra e sinistra siano nettamente distinte dal bambino. La lateralità non riguarda solo mani e piedi, ma esiste anche la lateralità di occhio (qual è l’occhio con cui prendi la mira) e di orecchio (qual è l’orecchio con cui ascolti una telefonata). Inoltre, può capitare che nonostante un individuo sia destro di mano, sia sinistro di piede. In questo caso si parla di dominanza incrociata.

Quando si parla di una strutturazione della percezione spaziale (o dello spazio) a livello pedagogico si comprendono 3 tipi di spazio:

  1. Spazio topologico che permette di sapersi collocare nel posto giusto a seconda della richiesta, che può essere o un punto preciso (ad esempio sulla riga) o l’interno di uno spazio (ad esempio dentro il cerchio) con le nozioni di sopra/sotto, fuori/dentro, davanti/dietro, vicino/lontano, chiuso/aperto, alto/basso, lungo/corto;
  2. Spazio euclideo che implica il riconoscimento delle forme geometriche quali cerchi, triangoli, quadrati, rettangoli;
  3. Spazio proiettivo che permette di astrarre un concetto spaziale e poi di rappresentarlo (proiettarlo) esternamente. Per esempio, se si deve correre una traiettoria a zig zag da un punto ad un altro, prima si costruisce nella propria mente un percorso a zig zag e poi lo si esegue. Questa cosa va formata nei bambini di 6-7 anni, mettendo degli ostacoli da superare (cinesini o coni) per cominciare a costruire delle traiettorie a zig e zag.

Con l’evoluzione del bambino, all’età di 8-9-10 anni, si riesce perfettamente a percepire bene entrambi i 3 tipi di spazio e non solo, s’inizia a percepire anche la distanza, ad esempio quanta distanza c’è tra due punti. Questo lo si riesce a percepire man mano con l’età sia in termini di misure vere e proprie (metri, cm) sia con quali e quante azioni motorie si possono coprire queste distanze.

Esercitazioni pratiche rivolte ai bambini di 6-7 anni per allenare la percezione spaziale

Esercitazione per allenare la percezione dello spazio topologico:

  • Aggregarsi per colore di maglietta o pantaloncini, calzini, occhi, altezza;
  • Correre in ordine sparso (l’insegnante dà le correzioni se corrono tutti agglomerati);
  • Mettersi tutti su una riga in ordine di altezza, cioè dal più basso al più alto o viceversa (per fare capire il concetto di crescente e decrescente);
  • Mettersi tutti su una riga in ordine a piramide (più alto in mezzo) o a piramide inversa (più basso in mezzo);
  • Formare delle coppie, mettere la bacchetta per terra e posizionarsi rispetto alla bacchetta, seguendo le indicazioni dell’insegnante (ad es. A dietro la bacchetta, B davanti, A si mette a destra della bacchetta, B a sinistra, sopra/sotto ecc…);
  • Formare 2 file speculari in ordine di altezza.

Esercitazione per allenare la percezione dello spazio euclideo:

  • Disporsi a gruppi in modo da formare degli schieramenti che corrispondono a delle forme geometriche (per esempio formare 3 cerchi di uguale numero oppure formare 3 cerchi di numero crescente come 7–9-11);
  • Mettersi dentro una figura geometrica disegnata sul pavimento della palestra come un cerchio, un rettangolo e così via…

Esercitazione per allenare la percezione dello spazio proiettivo:

  • Correre a zig-zag fino ad un punto utilizzando degli ostacoli come coni o cinesini;
  • L’insegnante ha tra le mani una lavagnetta dove è disegnata la palestra comprensiva di pareti e uscita. I bambini dovranno posizionarsi rispetto al disegno della palestra e a come è tenuta la lavagnetta tra le mani dell’insegnante; Ad esempio, se l’insegnante ribalta l’uscita dalla parte opposta, i bambini dovranno posizionarsi correttamente;
  • L’insegnante disegna sulla lavagna la palestra con 1 unico riferimento, l’uscita. Poi, disegna dei punti o delle figure che chiamerà con dei numeri. I bambini, in base al numero che gli viene detto dall’insegnante, dovranno andare sul punto disegnato oppure formare la forma disegnata. I bambini prendono un informazione che proviene dall’esterno e poi la interpretano rappresentandola praticamente;
  • Gioco del vigile: c’è un allenatore in mezzo al campo che indica ai bambini le direzioni da seguire.

Esercitazione per allenare l’orientamento dello spazio:

  • Formare delle file indiane e cominciare ad avanzare simulando un trenino. L’ultimo della fila è il capotreno, dà i comandi di direzione del trenino usando il tatto, cioè se vuole far girare il trenino a destra, deve toccare la spalla destra del compagno che gli sta davanti, quest’ultimo, farà la stessa cosa al compagno davanti e così via, fin ad arrivare in testa al treno. Il bambino in testa al treno, sentendosi toccare la spalla destra, girerà a destra (così tutto il treno girerà a destra). L’obbiettivo di questo esercizio è di orientarsi bene nello spazio per evitare di scontrarsi contro gli altri trenini e anche di migliorare la lateralità.

Esercitazioni pratiche rivolte ai bambini di 8-9-10 anni per allenare la percezione della distanza:

  • Capire quanti passi o ruote o balzi ci vogliono per raggiungere la linea di fondo campo, partendo da quella opposta.

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